20 aprile 2010

Il convegno della Selva a Siena

dal corriere di siena
I rioni - Contrade, la riflessione prosegue.
Grande successo del convegno organizzato nella contrada della Selva. Rinaldi: “E’ un primo passo, non dobbiamo fermarci”.
Continua a ricevere telefonate ed email da moltissimi contradaioli Franceco Rinaldi, vicario generale della contrada della Selva e coordinatore dell'iniziativa "Contrade 500 anni di storia e...domani? Il convegno promosso dalla Selva per parlare tutti insieme delle problematiche che le Contrade si trovano ad affrontare nel 2010. "Non mi aspettavo tutto questo consenso - spiega Rinaldi - continuo a ricevere email e telefonate di contradaioli che mi ringraziano e mi raccontano delle problematiche che stanno affrontando. Giusto oggi - prosegue il vicario della Selva - mi ha telefonato un signore di 82 anni felice dell'iniziativa che abbiamo intrapreso. Mi ha parlato a lungo di come vede lui le problematiche del bando di Violante di Baviera, dei litigi sui confini, su come e dove esporre le bandiere. Questo è un segnale positivo: credo che finalmente il senese, contradaiolo vero si stia muovendo e cerchi di esprimere i propri punti di vista su ciò che fa vivere le contrade." Vicario, soddisfazione dunque per questa iniziativa che, come ha spiegato la sera del convegno, vuole essere solo l'inizio di un lungo percorso insieme alle altre consorelle? "La serata è andata al di là di ogni più ottimistica aspettativa. La sala era stracolma, si è respirato il bisogno reale di parlare insieme di contrade e territorio. Come ha detto nel corso del dibattito un contradaiolo della Giraffa era dal 1978 che si aspettava un evento come questo. Nel 1978 infatti, l'amministrazione comunale diede il via a tre giorni di incontri e dibattiti proprio sul tema delle contrade e territorio. Doveva essere, come era scritto sull'invito, il primo di una serie di incontri. Purtroppo però la cosa finì li. Era stato un dibattito molto impegnato, assembleare, tipico degli anni 70. Io invece ho cercato di dare vita a qualcosa di nuovo, più vicino ai nostri tempi, dove si è parlato anche del ruolo di internet e della comunicazione che inevitabilmente è cambiata. I temi affrontati sono stati di estrema attualità. Sono voluti intervenire in molti dal pubblico. Nel corso della cena poi, preparata appositamente a buffet per permettere alle persone di parlare tra di loro, è proseguito il dibattito perché si sono fermati tantissimi contradaioli e quasi tutti i priori" E come da suo auspicio questo non resterà solo un evento singolo, ma proseguirà nei prossimi mesi. Molte altre contrade si sono infatti rese disponibili a proseguire con questi incontri. "Sì, questo era uno degli obiettivi principali. La Selva non vuole certo essere l'attrice principale ed unica di questi dibattiti, da sola non potrebbe certo risolvere nulla. Ecco perché sin da subito abbiamo chiesto la partecipazione delle altre contrade. Il Nicchio e la Giraffa si sono subito rese disponibili ed a breve inizieremo a lavorare con loro. Si stanno già formando le nuove commissioni interne di contrada e la vecchia commissione della Selva collaborerà con loro anche per dare continuità alla ricchezza dei rapporti umani che si sono venuti a creare lavorando a questo progetto": Anche dal Magistrato delle contrade è arrivato il plauso per questa iniziativa. E' possibile una collaborazione futura? "Sì, il Magistrato ha apprezzato l'iniziativa e spero di poter avere il loro sostegno e proseguire un pezzo di percorso insieme. Vorrei inoltre coinvolgere ulteriormente il Comitato Amici del Palio. Ci hanno aiutato tantissimo pubblicando le varie notizie ed i miei articoli sul loro sito internet ma credo che insieme potremmo portare avanti anche qualche altra idea. Vorrei poi davvero ringraziare i ragazzi di Siena Tv. Si sono dimostrati oltre che dei bravi operatori anche dei veri contradaioli. A titolo completamente gratuito hanno collaborato con noi per tutto il percorso. Hanno inoltre ripreso integralmente la serata. Riprese che saranno a disposizione nostra per preparare gli atti del convegno e di tutte le altre consorelle per preparare i prossimi incontri. Incontri ovviamente nei quali continuerà la partecipazione di questa vera tv senese, anche perché stiamo lavorando alla possibilità di creare con loro una vera e propria videoteca. Ringrazio anche la stampa che si è dimostrata molto vicina alla nostra iniziativa dandoci sempre molto spazio". La realtà di Siena è sotto gli occhi di tutti e facile obiettivo di critica dal mondo esterno che poco o niente capisce della nostra festa. Il vostro obiettivo è anche quello di rendere i contradaioli consapevoli del fatto che bisogna restare uniti e lavorare insieme per difendere Siena da questi attacchi? "Indubbiamente. Bisogna renderci conto che non si può parlare solo ed esclusivamente di Palio. Nel resto dell'anno bisogna far crescere tutti insieme le contrade. Abbiamo gli occhi sempre puntati addosso, maggiormente adesso che a breve ci saranno le elezioni comunali. Il Palio troppo spesso è utilizzato come strumento per cercare di mettere in difficoltà, agli occhi del resto d'Italia, la nostra città. E' assurdo come, ogni volta che in televisione parlano di maltrattamenti ai cavalli, utilizzino le immagini di vecchi Palii. Mai una volta che facciano vedere quanto Siena ha speso e spende, unica realtà in Italia, proprio per la tutela e salvaguardia dei cavalli. Bisogna essere dunque noi senesi a tirare fuori le forze, unirle e combattere questo continuo attacco a Siena. Ai tempi di internet la visibilità sul Palio non si può certo ridurre. Dopo tre minuti sul web si possono già scaricare le immagini di quello che è successo in Piazza. Siamo talmente visibili che se non restiamo uniti saremo troppo attaccabili". Una delle possibili soluzioni a questo problema emersa durante il convegno è quella di far apprezzare Siena al resto del mondo proprio per la sua specificità "Dobbiamo fare di tutto con varie iniziative per farci conoscere ed apprezzare fino in fondo per quello che siamo. Far conoscere le contrade non solo nei giorni del Palio ma anche nel resto dell'anno". Non si è parlato solo degli attacchi dall'esterno ma anche di problematiche strettamente senesi che le contrade si stanno trovando a dover affrontare. Qualche esempio? "Uno dei principali problemi è senz'altro la perdita di contatto tra le diverse generazioni. I linguaggi sono cambiati e gli anziani ed i giovani parlano oggi lingue diverse. Come può un sessantenne, che ha difficoltà ad aprire una email, a comprendere il linguaggio dei nostri giovani attaccatissimi alle nuove tecnologie? E' opportuno intraprendere delle iniziative per riprendere a comunicare. Non è semplice ma sono certo che insieme troveremo il collante per potenziare questo dialogo.". I giovani però, anche perché spesso non vivono nel centro storico, tendono a frequentare sempre di meno la contrada. "Questo infatti è un altro problema che sta molto a cuore ai senesi. Il centro ormai è un luogo dove si va per fare qualche acquisto, una giratina. Non lo si vive più, raramente ci si lavora. Lo si vede come un punto di approdo. I senesi devono assolutamente, anche se vivono fuori dalle mura, tornare a sentirsi residenti del centro. Aiutare tenere pulito il proprio territorio, la propria contrada. Rispettare i territori delle altre consorelle. Purtroppo troppo spesso alcuni giovanissimi il sabato sera escono a bere, si ubriacano e poi fanno i propri bisogni nei vicoli del centro, magari rispondendo anche male all'anziano che dalla finestra li sgrida. E' assolutamente improponibile continuare così. Dobbiamo trovare il modo di far sentire i giovani responsabili del proprio territorio. Chi va in contrada la deve anche tenere pulita, sentirla casa sua.". I senesi dunque sempre più lontani dal centro storico che culturalmente sta cambiando notevolmente "In centro non ci sono solo più gli studenti fuori sede, ai quali già a volte è stato difficile spiegare le nostre tradizioni. Adesso nel centro vivono diverse realtà culturali alle quali è ancora più complicato spiegare le nostre tradizioni. I senesi poi, preferiscono vivere in periferia ed affittano agli stranieri le case del centro dove in alcune zone si rischia che si creino delle vere e proprie enclavi etniche. Per una Contrada che si trova in questa situazione non è semplice. Io credo che ci vorranno almeno quattro generazioni per far sì che queste realtà culturali possano iniziare a sentirsi parte del nostro territorio". Nonostante tutte queste difficoltà la sento però molto ottimista "Sono ottimista di natura. Ogni volta che comincio una cosa la porto fino in fondo. Più che il risultato a me interessa l'azione da compiere. Inoltre incontro sempre tantissima gente grazie alla quale mi riempio di una ricchezza fondamentale. Sono soddisfatto che le risposte avute sin ora siano state più che valide e che il progetto vada avanti"

Elena Casi

Mi dispiace non poter essere stato presente
Molte problematiche sono le stesse delle contrade ferraresi, e molte conclusioni sono le stesse che mi avevano portato a scrivere un paio di anni fà su questo blog l'incitamento a fare di più.........e che mi hanno portato ad essere oggetto di scherno e ad avermi tolto il saluto...................a maggior ragione oggi ribadisco che erano conclusioni ovvie......ma io non sono un priore....sono un MASSARO PRIORE.....e forse questo fà la differenza.
Il SISTEMA CONTRADA è l'unico che può permettere di dare un futuro ai nostri giovani...e anche ai nostri genitori...............è naturale che è un sistema che non permette rilassamenti.......
Sono convinto, anche davanti agli attacchi che proprio oggi abbiamo ricevuto, tutti noi del Palio, che si debba assolutamente continuare ad allargare i nostri confini ideologici e sociali, dato che quelli territoriali non possiamo modificarli.......e metterci a disposizione anche dei nuovi cittadini ferraresi, qualunque sia il loro dialetto o colore della pelle.
Gabriele Mantovani.

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