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"Non riesco a partire? Ecco la risposta"
Dopo l'Assunta 2008 anche luglio 2009. Fantastico bis per Gingillo. Con Già Del Menhir "si è creato un bel feeling". La corsa vista con gli occhi del fantino vincente
Siena, 3 luglio 2009 - Il suo arrivo è annunciato dai tamburi della Tartuca che risuonano a vittoria in Castelvecchio dopo il lunghissimo ringraziamento alla Madonna sull’altare di Provenzano. La bandiera della Tartuca sventola al tredicesimo posto, e tredici è il numero della Tartuca. Un segno che ha portato bene alla Contrada e a Gingillo, rimasto a lungo inginocchiato, con le mani giunte, quasi incredulo di aver vinto ancora. Due volte di seguito: dopo l’Assunta 2008 anche luglio 2009. Sebbene in anni diversi, per un giovane come lui vuol dire diventare un punto di riferimento ineludibile in Piazza. In Provenzano c’era anche babbo Zedde, orgoglioso e commosso.
«Fate largo che arriva il nuovo re», dicono i contradaioli che lo portano in spalla nella stalla dove Già del Menhir viene fatto passeggiare. Ormai c’è abituato Gingillo a farsi strapazzare e tirare per il giubbetto, a farsi abbracciare e a rispondere ai complimenti. Nonostante la timidezza, che fa parte del suo carattere. «Il ferro va battuto quando è caldo — dice dopo essersi riguardato il Palio —, Siccome mi c’è voluto tanto per vincere ho detto ’appena mi ricapita l’occasione non intendo farmela scappare’». E questo cavallo, davvero eccezionale, Già del Menhir, lo era.«Un cavallo che le aspettative c’erano, dovevo fare bene per forza. Il massimo, anche se la fortuna serve».L’accoppiata in questi giorni l’abbiamo vista crescere: c’era intesa fra te e il cavallo. «Un bel feeling si è creato, per le prove partiva sempre».Potrebbe essere il nuovo Berio?«Sono due tipi di cavalli diversi, però un cavallo che su tre Carriere ne ha già vinte due... Ci può stare. Già ha un gran motore, velocissimo in partenza».
E’ stato bravissimo alla mossa per cui non ha sprecato tante energie.«Bravissimo davvero. E’ rimasto immobile come una statua».La mossa è stata difficile.«Tutti fermi, la rincorsa voleva cogliere l’attimo migliore. La Chiocciola, poi, che mi era accanto magari per darmi noia... una mossa un po’ lunga ma sono riuscito a partire davanti».Non ti sei lasciato coinvolgere nel movimento che facevano alcuni.«Ho difeso la posizione, la Chiocciola qualche volta è toccato levarla».Prima mossa: Tartuca esce prima ma non è buona. Seconda mossa falsa: stesso copione. Cosa hai pensato a quel punto?«E’ un problema, ho pensato. Il fatto che non fosse buona mi ci ha fatto restare male ma essendo convinto che il cavallo stesse fermo allora ho detto che valeva la pena riprovare. Sono ripartito in testa».
Il terzo giro hai amministrato.«Sì, si più tranquillo, ho capito che ho il vantaggio, quindi non c’era bisogno di rischiare nelle curve».Qualche problema a San Martino?«Sì, è scivolato un po’ il cavallo. Lì ho avuto un po’ di paura che andasse in terra, poi l’ho ripreso».Due Palii di seguito: non succede spesso«Io ci credevo, con quelli della stalla lo dicevo, che se non succede qualcosa si vince facile. Ero convinto. Il cavallo c’era».Dediche di rito?«Dedico al mio amore Cecilia (diventa rosso, ndr)».Cavalli che temevi?«Alcuni competitivi, però ero convinto del mio. Magari però si metteva male la mossa, sono le ghiandine che decidono. Ero terzo, sono stato soddisfatto».
Cosa ti ha dato la Tartuca in questi giorni?«Tranquillità. Aspettative perché avevo il primo cavallo, ma tranquillità. Una grande Contrada».L’intesa con la Tartuca?«Io c’ho pensato poco, ho detto subito il cavallo mi piace. La Contrada avrà fatto le sue valutazioni, l’avversaria, tante altre cose. Un po’ di tempo ci vuole». Dietro Lupa, l’Oca... «Ho visto la Lupa e l’Istrice però avevo il vantaggio». Gestiore della mossa?«Buona. Ha avuto calma, era una mossa dura. Questo è il Palio della conferma, ho chiuso la bocca a quelli che dicevano che potevo essere rilassato. Anche a quelli che in passato dicevano che non ero buono a partire. Ci vuole il cavallo, i primi fanno la differenza. Troppo facile giudicare quando monti il decimo cavallo».Altri cavalli? «Giove deus l’ho visto bene la terza prova, cavallo un po’ scorretto, però un bel motore. Da rivedere. Ha fatto un gran Palio».L’allievo ha imparato bene dal maestro?«Ho imparato bene, è vero, ma ci vuole anche l’esperienza e l’occhio con cui rubare un po’ a tutti».
Libero professionista o ti legherai a una Contrada?
«Ora festeggio e faccio l’Assunta, poi l’inverno è lungo».
Laura Valdesi
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