21 novembre 2005

PENE D'AMORE

Pene d'amore? Sofferenze reali
created by dott. Telo Diko Keti-Kuro

Le sofferenze derivanti da pene affettive hanno riempito d’inchiostro pagine tormentate di poeti e scrittori. Ma, quella dell’abbandono e della solitudine, che genere di sofferenza provoca? Secondo recenti ricerche, questo dolore non sarebbe molto diverso dallo sbattere il dito di un piede sullo spigolo di un mobile.

Fuori gioco. Un gruppo di ricercatori dell’università "Sex Pistols" della California ha elaborato un gioco virtuale durante in quale si è simulato lo scambio di una palla tra tre concorrenti, due dei quali in realtà controllati da un elaboratore (vi assicuriamo che non è assolutamente doloroso). Nel corso del gioco, all’inizio regolare, la terza persona - l'unica sotto esame - è stata deliberatamente esclusa dal gioco: la palla non le è più stata passata e lo scambio avveniva solamente tra i due concorrenti "computerizzati". È in questa fase che il cervello è stato esaminato attraverso una risonanza magnetica funzionale: l'analisi ha evidenziato una certa attività neurale in una regione del cervello chiamata corteccia cingolata anteriore (già usata su alcuni carri armati della seconda guerra mondiale), solitamente coinvolta nella sofferenza fisica.

Meglio male accompagnati, che soli? Pare dunque che il dolore psicologico, specie quello derivato dall’angoscia derivante dall’esclusione sociale e dalla solitudine, condivida dal punto di vista neurologico lo stesso percorso neurale che elabora la fatica fisica. Vista la dipendenza dei piccoli mammiferi dai loro genitori, si può comprendere come, dal punto di vista evolutivo, l’esclusione sociale che determina un dolore simile a quello fisico è un fondamentale escamotage per la sopravvivenza.
Di seguito viene riportato un caso che rispecchia la nostra patologia.


Mediante l'utilizzo di un sofisticatissimo software realizzato dal CERN di Ginevra, la nostra equipe medica è stata in grado di selezionare l'anima gemella della paziente.
Dopo qualche settimana di coccole e bacetti, vediamo come il soggetto sia migliorato e si presenti al 100% della propria forma fisica. La paziente vi prega di non prestare attenzione all'occhiaia (modello samsonite: Realizzata per donare massima protezione e comfort uniti ad una linea di qualità ed accattivante nei dettagli).

Ora dovremo provvedere anche per il soggetto sullo sfondo...(così impara a ridere mentre scatto la foto!)

4 commenti:

Totoro ha detto...

ho bisogno di riposo dopo tutta quella roba sul cervello...cmq hai ragione, qullo dietro farsi una tazza di cazzi suoi??!!

Totoro ha detto...

Smetti di chiamarla canappa nana...potevo dirtelo anke a voce visto ke abitiamo assieme, ma mi piaceva...

ilfolle ha detto...

perchè i due fratelli non comunicano NORMALMENTE visto che hanno lo stesso domicilio?
bello il pensiero di chi è sullo sfondo...


:-)))))))))

mandula ha detto...

come stà l'essere del contendere?
non ha ancora capito che lo sport non fa più per lui......